giovedì 3 dicembre 2015

2015: Preoccupante aumento delle morti bianche


 
Proprio in questi giorni L'INAIL rende noto che le denuncie di infortunio con esito mortale, avvenute in occasione di lavoro, sono state 729 nei primi dieci mesi dell'anno in corso. Siamo davanti ad una inversione di tendenza del fenomeno che ormai da anni era costantemente in diminuizione fino a vedere dimezzati i morti negli ultimi dieci anni. Infatti, le stesse denuncie relative all'anno 2014 erano state 628 mentre nel 2005 erano state 1.280. Se facciamo un confronto tra i primi dieci mesi del 2015 e i primi dieci mesi del 2014 vediamo che l'incremento è stato addirittura del 16,1%. Anche gli infortuni mortali avvenuti in itinere sono già 259 che confrontati con i 205 del 2014 non possono che aumentare il livello di preoccupazione.
In totale tra gennaio e ottobre sono arrivate denunce per 988 morti contro le 833 dell'anno prima (+155, +18,6%). Solo nel mese di ottobre ci sono stati 65 morti contro i 37 del 2014.
A fronte di questi dati sorprende che in generale gli infortuni continuino a diminuire con un ribasso di circa il 4,5%" (sempre a ottobre 2015 su ottobre 2014). A ottobre l'INAIL aveva pubblicato il consuntivo per il periodo gennaio-settembre 2015 registrando 463.189 denunce d'infortunio, con un calo del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2014 (oltre 20mila casi in meno).

A seguito della pubblicazione di questi dati si è aperto ovviamente un dibattito che non poteva non coinvolgere i social media. Il tema sostanziale che autorevoli professionisti pongono verte sul modo in cui L'INAIL presenta l'andamento degli infortuni. Questo viene infatti presentato come valore assoluto e quindi si è di fronte a dati di dubbia significatività. Secondo molti il numero degli infortuni, sia mortali che non mortali, dovrebbe essere calcolato sulle ore lavorate e non solo: si dovrebbero calcolare soltanto le ore di esposizione al rischio.


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