Un tragedia si è consumata il 10 marzo del 2016 durante i lavori di scarico delle scenografie dello spettacolo “Medea” diretto da Gabriele Lavia e prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana e il Teatro Stabile di Napoli.
La giornalista ci racconta che Errico Formisano, 37 anni, nato a Torre del Greco e residente a Ercolano, non poteva immaginare che quei pannelli lo avrebbero ucciso, portando una tragedia nella sua famiglia: lascia la moglie e tre figli.
L'articolo integrale del quotidiano "IL TIRRENO"
L'INCIDENTE
Quando il camion della ditta “Liberato Massimo” che ha sede a San Giorgio a Cremano, in Campania, è arrivato a Pontedera l’autista è sceso un istante e si è messo a telefonare alla madre. Di lì a poco sarebbe arrivata da Genova un’altra squadra di operai con altre scenografie. In più persone avrebbero scaricare il materiale dello spettacolo. Formisano invece è salito nella parte posteriore dell’’autocarro e senza rendersi conto dei rischi - per lui sarà stato ormai un lavoro che svolgeva di routine - ha cominciato a scaricare le scenografie teatrali da solo. I pannelli però non erano stati bloccati e sono scivolati sotto il peso di altri materiali che erano stati appoggiati ai pannelli stessi. L’uomo è stato travolto dal peso che lo ha schiacciato, andandolo a colpire all’altezza del collo. Quando sono caduti, i pannelli hanno spinto l’uomo contro la “parete” laterale del camion soffocandolo.
In ogni caso, anche se tutto faceva pensare al peggio, sono stati attivati i soccorsi, il 118 e i vigili del fuoco di Cascina. Tutto inutile. Non restava che fare intervenire i carabinieri e gli operatori del Dipartimento di prevenzione dell’Asl.
APERTA UN'INCHIESTA
Sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Pisa, affidata al magistrato ieri di turno, il dottor Giancarlo Dominijanni. La salma, dopo un lungo sopralluogo servito a “fotografare” la situazione e le varie fasi della dinamica dell’infortunio è stata trasportata all’istituto di medicina legale di Pisa per l’autopsia. Gli sguardi di dolore dei colleghi, rimasti a seguire il lungo sopralluogo e la rimozione della salma, raccontavano più di tante parole su una morte che appare così assurda. Così come per loro non è stato facile trovare le parole per dire alla vedova e ai familiari, ieri sera arrivati a Pontedera, che il loro caro non sarebbe tornato a casa se non in una fredda bara.
Sul posto sono arrivati i vertici della Fondazione Teatro della Toscana che ieri sera in una nota ha espresso il suo cordoglio alla famiglia. «La Fondazione Teatro della Toscana e il suo presidente esprimono alla famiglia di Errico Formisano, il lavoratore deceduto, il loro profondo cordoglio per la dolorosa perdita», si legge nella nota. Sul posto anche il comandante della polizia municipale di Pontedera, Michele Stefanelli, che si è mantenuto in stretto contatto con il sindaco informandolo di quanto avvenuto.