domenica 1 maggio 2016

L'invecchiamento dei lavoratori e la gestione della salute e sicurezza sul lavoro



I lavoratori anziani rappresentano oggi una quota crescente della forza lavoro. Di conseguenza, la gestione della salute e sicurezza sul lavoro per questa fascia di lavoratori deve diventare una priorità strategica per noi RSPP.

Alcuni dati significativi:
Il tasso di occupazione nell’UE-28 per le persone tra i 55 e i 64 anni è passato dal 39,9% nel 2003 al 50,1% nel 2013. Anche l’età media di uscita dal mercato del lavoro è aumentata, passando da 59,9 anni nel 2001 a 61,5 anni nel 2010.

Se ben organizzati, i lavoratori anziani possono rappresentare una risorsa preziosa per le aziende. Con l’età, infatti, si consolidano qualità come la saggezza, il pensiero strategico, la visione sistemica e la capacità di giudizio. A ciò si aggiunge un patrimonio di esperienze e competenze costruito nel tempo.

Tuttavia, il naturale processo di invecchiamento può comportare un calo di alcune capacità funzionali, in particolare quelle fisiche e sensoriali. È quindi fondamentale che questi cambiamenti vengano considerati nella valutazione dei rischi, adattando l’ambiente e l’organizzazione del lavoro in modo adeguato.

Come ho già sottolineato in altri interventi, è essenziale rendere i luoghi di lavoro – a partire dal palcoscenico – sempre più sicuri. La movimentazione manuale dei carichi va ridotta al minimo, ricorrendovi solo in assenza di alternative. Particolare attenzione deve essere posta al lavoro in quota, una delle principali criticità per i lavoratori più anziani.

Secondo l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA), i rischi che riguardano maggiormente i lavoratori senior includono:

  • lavoro fisico pesante;

  • turnazioni e lavoro notturno;

  • ambienti rumorosi o con temperature estreme (alte o basse).

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