mercoledì 20 aprile 2016

La valutazione dei rischi non basta più

La crisi di bilancio dei teatri, l'invecchiamento dei lavoratori, gli organici tecnico e amministrativi ridotti dalla legge Bray, il blocco del turnover e l'inevitabile ingresso di nuovi lavoratori precari impone l'esigenza di aprire una seria riflessione sulla strada fin ora percorsa e quella da percorrere in tema di salute e sicurezza sul lavoro in palcoscenico. La valutazione dei rischi, che fino ad oggi è stata centrale nel miglioramento della prevenzione e della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, potrebbe non esser più sufficiente a fronteggiare una passaggio, forse epocale, come quello che si sta verificando. Per noi RSPP questa e' una sfida ardua e stimolante allo stesso tempo; una sfida che non può prescindere da un impegno decisamente più consistente a cominciare dal tempo che si dedica a questa attività. Altro aspetto da cui non si può prescindere è sicuramente quello dell'ammodernamento tecnologico: i posti di lavoro dovranno essere sempre più sicuri limitando al minimo rischi come la movimentazione manuale dei carichi o il lavoro in altezza. Altro aspetto decisivo dovrà esser quello della formazione che dovrà diventare un aspetto prioritario a partire dalla programmazione della stagione artistica. La formazione và programmata almeno un anno prima. Sta di fatto che i fattori di rischio fin ora fronteggiati e ridotti da misure compensative dovranno essere eliminati del tutto così da rendere i palcoscenici dei teatri luoghi molto più sicuri di quanto non lo siano attualmente.

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