Introduzione alle Brache e Fasce di Sollevamento: materiali, normativa e uso corretto
Dopo aver concluso la discussione sui paranchi a catena — e aver implementato una procedura di sicurezza specifica per l’utilizzo dei contrappesi — iniziamo il nuovo anno affrontando il tema delle attrezzature utilizzate per assicurare i carichi a un motore o a un punto di ancoraggio. Per questo approfondimento ci avvaliamo ancora una volta della rivista BACKSTAGE, diretta da Lorenzo Ortolani, che con un articolo di Marco Montanari e Mario Villani, supportati tecnicamente dall’ing. Amedeo Guizzi, ci offre una panoramica qualificata sul tema delle brache e fasce di sollevamento.
Ringraziamo Lorenzo Ortolani e la redazione di Backstage per l’autorizzazione alla pubblicazione e invitiamo i lettori a inviare suggerimenti e osservazioni riguardanti questo argomento.
Sistemi di appendimento: caratteristiche e normative
Per operare sempre in condizioni di massima sicurezza, è fondamentale adottare regole precise e conoscere a fondo i limiti e le caratteristiche tecniche degli accessori utilizzati. Questi elementi, se correttamente impiegati, rappresentano uno dei migliori sistemi per appendere, sollevare e stazionare i carichi.
L’ing. Amedeo Guizzi (Blumano) ci illustra le tipologie e le normative che regolano l’utilizzo delle più diffuse brache e fasce di sollevamento nel settore dello spettacolo.
Tipologie di brache e fasce
La tipologia maggiormente diffusa è rappresentata dalle brache ad anello continuo realizzate in poliestere, con materiali come Supraplus, Tergal, Dacron o fibre similari. L’uso delle brache singole con asole è meno comune. Le brache possono essere codificate con colori che identificano il loro carico massimo di esercizio (Working Load Limit, WLL), oppure nere per esigenze estetiche, con WLL tipiche di 1 o 2 tonnellate.
Questi dispositivi sono principalmente impiegati per imbracare travi reticolari in alluminio (truss), consentendo di trasferire in modo efficace le forze di sospensione o sollevamento direttamente ai nodi strutturali. Rispetto alle funi redancia-redancia, le brache ad anello presentano un maggiore contatto superficiale, riducendo la pressione locale sulle superfici in alluminio a parità di carico.
Normativa di riferimento
La norma di riferimento per questi dispositivi è la EN 1492-1 (fasce tessili per sollevamento), che regolamenta requisiti di sicurezza e classificazione. L’utilizzo pratico delle brache nello spettacolo risulta conforme alle normative attualmente vigenti.
Particolare attenzione va dedicata alla temperatura di esercizio, normalmente limitata a 100 °C, mentre le fibre fondono a circa 250 °C. A causa della presenza di sorgenti luminose a incandescenza e della buona conducibilità termica dell’alluminio, è consigliato (salvo specifiche valutazioni di rischio) abbinare le brache a dispositivi di sicurezza secondari resistenti al calore, come funi in acciaio.
Efficienza e limiti d’uso
Le brache e fasce costituiscono oggi il metodo migliore per il sollevamento e la sospensione delle strutture reticolari in alluminio destinate agli allestimenti scenici. Tuttavia, è necessario un corretto uso e manutenzione: le brache sono sensibili all’umidità, al taglio, all’abrasione e all’esposizione solare diretta.
Durante l’imbracatura, è essenziale evitare il contatto con spigoli vivi o raggi di curvatura inferiori a 8 mm per prevenire danni meccanici. Per la messa in sicurezza definitiva delle strutture, si devono impiegare elementi non sensibili al calore. Sono disponibili sul mercato brache con anima in acciaio che combinano le qualità delle fasce tessili con una migliore resistenza termica.
Utilizzo in ambito internazionale
Le fasce conformi alla normativa europea EN 1492 possono essere utilizzate anche fuori dall’Unione Europea, poiché le normative di altri paesi sono generalmente armonizzate con quelle comunitarie.
Modalità d’uso e manutenzione
È cruciale adottare un utilizzo corretto degli accessori in quanto la portata effettiva varia in funzione della metodologia di sollevamento.
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Il bilanciamento del carico va considerato sull’intera struttura: ad esempio, un peso totale di 4 tonnellate non implica necessariamente un carico di 1 tonnellata per ogni punto di sospensione.
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L’angolo di inclinazione verticale della braca non deve superare i 60° per evitare tensioni non controllabili e possibili guasti.
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La metodologia di appendimento influisce sulla portata nominale: in alcuni casi il fattore di tenuta aumenta o diminuisce (vedere tabelle EN 1492).
Strutture complesse, comprendenti luci, impianti audio e cablaggi elettrici, possono pesare diverse tonnellate; conoscere e rispettare le tabelle di portata e angoli massimi è fondamentale per garantire la sicurezza.
Controlli periodici e criteri di sostituzione
Le brache devono essere sottoposte a ispezione almeno annuale da personale competente. L’intervallo fra i controlli può essere ridotto in funzione dell’intensità e delle modalità d’impiego.
Le brache che non soddisfano i requisiti di sicurezza non devono mai essere utilizzate. È quindi indispensabile una verifica visiva continua durante l’uso per individuare danni quali abrasioni, tagli o sfilacciamenti.
Riferimenti normativi e raccomandazioni
La normativa cogente è la Direttiva Macchine 2006/42/CE e la norma armonizzata EN 1492-2. Queste non impongono limiti temporali di utilizzo ma prescrivono la periodicità delle verifiche, da stabilire in base a:
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modalità d’impiego,
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condizioni ambientali,
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frequenza d’uso.
I fabbricanti possono indicare una data di scadenza, ma ciò non è obbligatorio per legge. Spesso, nella pratica, fasce con più anni di utilizzo sono da scartare per usura o danni provocati da trasporti e manipolazioni inadeguate (ad esempio in flight case miste con altri materiali abrasivi).
Buone pratiche per la conservazione e l’uso
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Non superare mai la portata nominale riportata sulla braca.
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Evitare sollevamenti a strappo.
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Non tagliare o accorciare le brache.
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Non posizionare le brache a contatto diretto con superfici taglienti o ruvide, utilizzare maniche protettive dove necessario.
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Non trascinare carichi o brache su superfici abrasive.
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Posizionare il carico solo dopo aver adottato tutte le misure di protezione necessarie.
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Non estrarre le brache da sotto carichi pesanti senza precauzioni.
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Conservare le brache in contenitori dedicati durante il trasporto.
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La lunghezza dell’asola deve essere almeno quattro volte il diametro del perno o gancio e l’angolo interno non deve superare i 20°.
Tabelle portate e durata degli accessori (fonte: Amedeo Guizzi / Tecnomovint)
[Segue inserimento delle tabelle EN 1492 con fattori di correzione portata a seconda del metodo di appendimento e angoli di inclinazione]
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