Sempre più
spesso in teatro e nei locali di spettacolo in genere si rende necessario
sostituire i contrappesi con i motori puntuali. I motivi sono diversi:
risparmio di tempo, risparmio di personale, sicurezza, certificazioni. Quando
cerchiamo informazioni sui motori e sulle normative vigenti veniamo catapultati
in un mondo che presenta mille sfaccettature e non ci resta che mettere insieme
un puzzle europeo. Diversi mesi fa Lorenzo Ortolani pubblicava sulle pagine di
BackStage un articolo di Domenico Nicolamarino che trattava l’argomento dei
paranchi e dei controlli. Nicolamarino intervistava colui che oggi è a mio
avviso uno dei tecnici più competenti sul panorama europeo e cioè Cristiano
Giavedoni. L’articolo che segue è tratto appunto da un lavoro pubblicato sulla
rivista Backstage.
Quando assistiamo
ad uno spettacolo teatrale o concertistico non possiamo non accorgerci di
quanto la tecnologia per il sollevamento dei carichi scenici abbia fatto
passi da gigante. A trarne vantaggio non è soltanto la parte registica e
scenotecnica ma anche la stessa produzione che può contare su una importante
riduzione dei tempi di allestimento.
La recente
tecnologia si caratterizza inoltre da un maggiore livello di sicurezza, tra cui
la possibilità della permanenza di persone in corrispondenza delle aree di
movimentazione degli apparati scenici. La nuova tecnologia nel settore dei
paranchi ha fabbricato protocolli di controllo e comunicazione che permettono di
interfacciare i paranchi (chain hoist) ad una rete LAN.
Questi
sistemi permettono il monitoraggio dei carichi sospesi dove il valore di iperstaticità
è controllato dal sistema operativo che evidenzia prima della manovra i carichi
eccessivi oppure segnala altre anomalie come eventuali inceppamenti della
catena. Il controller, oltre a permettere la regia delle movimentazioni,
comunica in tempo reale (frazioni di secondo) il guasto o il sovraccarico ed
altre anomalie che possono creare situazioni di pericolo. In questo caso viene
azionato il blocco di sicurezza. Altro aspetto di questi consiste nella possibilità
di variare in modo continuo la velocità corrispondente al massimale di carico; anche
l’avviamento della corsa non deve presentare interruzioni che, causando sbalzi
di velocità, potrebbero aumentare i rischi e la fluidità visiva del movimento.
Una delle
principali caratteristiche elettromeccaniche dei paranchi è il motore che
presenta il sistema auto-frenante. Per migliorare il sistema di sicurezza è
utile avere la doppia unità di freni indipendenti tra loro con limitatore di
sollevamento finecorsa. Altro accorgimento tecnico è il limitatore di carico a
frizione che permette di avere una buona staticità. Il riduttore assiale su
cuscinetti e ingranaggi elicoidali temperati è allestito in bagno d’olio per
migliorare le rispondenze meccaniche. Questo sistema permette di migliorare la
frenata anche in situazioni di sovraccarico.
I paranchi
per lo spettacolo sono presenti sul mercato principalmente in due modelli D8+ e
BGV-C1. Essi si distinguono per gli elevati livelli di sicurezza, nello
specifico maggiore resistenza meccanica ai sovraccarichi, blocco automatico in
caso di sovraccarico e controllo di frenaggio.
La parte
seguente è tratta da una intervista a Cristiano Giavedoni:
Il paranco
in conformità con il codice di procedura SQ P2 (nella fattispecie un paranco
D8+) riduce i rischi dovuti dalla caduta del carico agendo sul meccanismo di
sollevamento e sui principali dispositivi di sicurezza. Rispetto al meccanismo
di sollevamento il paranco D8+ deve avere un coefficiente di sicurezza
meccanico di 10:1. Questo significa che un paranco da 1 tonnellata deve avere
un minimo punto di rottura (MBP, Minimum Breaking point) – testato e calcolato
– 10 volte superiore alla sua portata. Già questo elemento raddoppia la
resistenza meccanica del meccanismo di sollevamento e ne aumenta enormemente la
sicurezza. Il paranco deve essere fornito di un doppio meccanismo di frenaggio.
Inoltre il paranco D8+ deve essere provvisto di un dispositivo di limitazione del carico, sia esso meccanico (una frizione) o elettronico (una cella di carico).
Inoltre il paranco D8+ deve essere provvisto di un dispositivo di limitazione del carico, sia esso meccanico (una frizione) o elettronico (una cella di carico).
Quindi il
chain hoist di tipo D8+ può essere utilizzato in presenza degli addetti nelle
aree di manovra dei carichi sospesi?
Il paranco
D8+ può essere utilizzato per mantenere sospesi carichi al di sopra della testa
della gente senza che sia indispensabile l’uso di una sicurezza secondaria
(come un fall arrest o una fune d’acciaio per fare sicura) ma non può essere
usato per fare movimentazioni di scena in presenza di persone al di sotto del
carico movimentato.
D8+ è uguale
a sospensione di carichi senza obbligo di sicurezza secondaria. Nel caso in cui
più di un paranco D8+ (più di 3 paranchi assieme) sia utilizzato assieme per
sollevare e mantenere sospeso un carico, ci sono alcune ulteriori condizioni di
sicurezza da rispettare:
a) È
necessario che la frizione nei suddetti paranchi D8+ sia non posizionata fra i
freni e la noce di carico: i freni devono agire sempre direttamente sul carico.
b) Nel caso
di più paranchi operanti assieme è necessario che il sistema automaticamente
blocchi tutti i paranchi in movimento nel caso ci sia un sovraccarico in un
solo paranco pari al 120% del carico.
Quali sono i
reali valori di sicurezza che si riferiscono al BGV-C1?
BGV-C1
rappresenta i requisiti minimi con cui un paranco può essere utilizzato in un
installazione permanente, come un teatro od una arena.
Per requisiti minimi si intendono tutte e tre le caratteristiche del paranco D8+ (coefficiente meccanico 10:1, doppi freni e sistema protezione da sovraccarico) più un altro paio di requisiti:
Per requisiti minimi si intendono tutte e tre le caratteristiche del paranco D8+ (coefficiente meccanico 10:1, doppi freni e sistema protezione da sovraccarico) più un altro paio di requisiti:
1) Gruppi
fine corsa di lavoro e gruppi fine corsa di emergenza, per salvaguardare il
carico nel caso la catena raggiunga la fine della corsa e si sganci dal
paranco.
2) Nel
caso in cui venga utilizzato assieme ad altri paranchi è necessario che abbia
un dispositivo di posizionamento – un encoder – che restituisca ad un sistema
di controllo la posizione e intervenga in caso di malfunzionamento della
sincronia di movimento fra i paranchi. Ecco qui entriamo nel campo
dell’automazione e dei sistemi di controllo ed il discorso comincia ad essere
lungo e complesso.
Innanzitutto
se si utilizzano paranchi BGV-C1 per movimentare carichi sopra la testa delle
persone è importante che i paranchi siano controllati da sistemi di
controllo con adeguate protezioni e garanzie di sicurezza.
In che modo
l’unità di misura può identificare il livello di integrità di sicurezza?
Per
dispositivi elettrici, elettronici ed elettronici programmabili, il livello di integrità
di tali dispositivi è misurato con una scala SIL che va da 0 a 3. La scala SIL
è ampiamente spiegata nelle normative internazionali IEC ISO EN 61508 e EN
62061.
Ad esempio:
un pulsante di emergenza che serve a bloccare tutti i paranchi in movimento,
deve essere cablato ed inserito all’interno di un sistema la cui integrità sia
garantita ad un livello in cui il rischio tollerabile sia ragionevole. SIL1,
SIL2 e SIL3 stabiliscono i requisiti di tollerabilità del rischio in base alla
pericolosità dovuta dalle conseguenze di un malfunzionamento di tali
dispositivi.
I
dispositivi di sicurezza che controllano l’integrità delle funzioni di
sicurezza (come il controllo del sovraccarico, il controllo del sincronismo di
movimento, il monitoraggio della corrente erogata, il funzionamento di una
macchina e via dicendo) possono avere differenti livelli di integrità e a loro
volta possono rompersi o non funzionare in maniera da creare situazioni
“misurabili” di potenziale pericolo.
L’insidia
che risiede nell’utilizzo di sistemi BGV-C1 con livelli di sicurezza SIL2 o
SIL3 sta nel fatto che distoglie l’attenzione da quelle normali attività di
prevenzione che dovrebbero essere alla base di un sistema di sicurezza:
l’analisi dei rischi di una installazione, il test delle apparecchiature prima
dell’uso e la manutenzione delle apparecchiature stesse.
La
percezione di apparente sicurezza dovuta dall’uso di sistemi di sollevamento
BGV-C1 SIL2 o SIL3, spesso pone in secondo piano quelle operazioni di verifica
e controllo che la buona norma ed il buon senso prescrivono.
In che modo
i sistemi ethernet migliorano le tecnologie di sollevamento?
Ethernet è
un sistema che consente la connessione di diversi computer o dispositivi
logici, in una rete composta da molteplici nodi, mediante la quale pacchetti di
informazioni viaggiano attraverso diversi protocolli di trasmissione. In poche
parole è come una rete stradale, composta da strade, biforcazioni ed incroci,
in cui passeggeri (informazioni) viaggiano trasportati da mezzi (protocolli)
differenti.
Possiamo
dire che di strade ce ne sono tante, alcune larghe e pianeggianti ed altre
impervie e sterrate, ma ciò che fa la differenza sono i mezzi – protocolli di
trasmissione e i passeggeri – informazioni.
Per
controllare in maniera sicura i dati provenienti da apparecchiature di
sicurezza e per processare tali dati in maniera inequivocabile e certa,
l’automazione ricorre a dispositivi logici di trasmissione e ricezione dati in
cui l’integrità del dato trasmesso e ricevuto sia attendibile (detti challenge
response, ndr). Alcuni protocolli di trasmissione possono essere molto sicuri
ma molto lenti. La lentezza inficia nei tempi di intervento dei dispositivi di
sicurezza o ne limita il numero gestibile.
Altri protocolli sono più veloci ed essenziali e permettono la gestione di ampie quantità di dati ordinati e certi.
Altri protocolli sono più veloci ed essenziali e permettono la gestione di ampie quantità di dati ordinati e certi.
Un sistema
di sicurezza che deve controllare la lettura di carico di 100 celle di carico
connesse a 100 paranchi, per stabilire nel momento in cui un sovraccarico
appare, quale azione corretta un attuatore deve fare per porre un sistema in
sicurezza, deve leggere i dati di tutte le 100 celle di carico in un tempo tale
da garantire l’efficacia dell’intervento.
Cosa succede
se un chain hoist presenta dei problemi di sovraccarico?
Se per
esempio un paranco va in sovraccarico e una cella di carico legge il dato di
sovraccarico in un tempo superiore a 500millesimi di secondo è possibile che il
sovraccarico abbia già arrecato un danno strutturale tale da generare una
condizione di pericolo.
Le velocità
di lettura di un sovraccarico è direttamente legata al tempo di intervento
della funzione di sicurezza. Protocolli veloci di trasmissione e lettura dei
dati permettono una maggiore efficacia dei sistemi di sicurezza. Faccio un
esempio solo per le celle di carico, ma potrei continuare parlando di encoder,
gruppi fine corsa e via dicendo. In sistemi di automazione in cui la funzione
di “anticollisione” sia necessaria, la trasmissione e elaborazione dei dati è
fondamentale.
Per visualizzare l'articolo originale di BackStage clicca qui
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