sabato 18 aprile 2015
Scarpe antinfortunistiche: quali scegliere?
Un interessante articolo pubblicato sul sito scuolasicurezza.it ci fornisce una breve guida per selezionare le calzature maggiormente adeguate in base alla propria attività lavorativa.
Le scarpe antinfortunistiche sono strumenti fondamentali per garantire la sicurezza degli addetti sul posto di lavoro, specialmente nelle aziende manifatturiere, nei cantieri, nell’attività di carico, scarico e trasporto merci, nei magazzini, e ovviamente nelle catene di montaggio. Esistono molti diversi modelli di calzature antinfortunistiche, alcuni dei quali prodotti anche da noti brand. Quali scegliere? In genere è lo stesso datore di lavoro, o il RSPP, ad avere il compito di comunicare all’addetto il tipo di scarpa adeguato all’attività lavorativa, soprattutto in base a quanto previsto dalla normativa vigente. Quindi, più che consigli sui singoli modelli, appare maggiormente utile descrivere le varie certificazioni riguardanti le scarpe antinfortunistiche.
Scarpe antinfortunistiche: la norma EN 345
La norma EN 345 è quella volta a definire le caratteristiche specifiche delle scarpe di sicurezza ad uso professionale. Queste scarpe devono essere sempre munite di puntale in grado di proteggere dagli urti fino a un livello di energia di 200 Joule. Il puntale, in pratica, deve proteggere le dita dei piedi da un oggetto, pesante 20 kg, che cade da un’altezza di un metro, mosso da forze pari a 1.500 N (come se pesasse 150 kg).
Scarpe antinfortunistiche: le varie certificazioni
La certificazione minima richiesta per una calzatura antinfortunistica è SB (scarpe e stivali), ossia Sicurezza Base. Questo l’elenco completo delle certificazioni aggiuntive riguardanti questi strumenti per la sicurezza del lavoratore.
Una scarpa antinfortunistica con certificazione S1 è dotata di un puntale d’acciaio a protezione delle dita dei piedi (come quelle SB) e di una suola antistatica, caratterizzata da un sistema per l’assorbimento dell’energia posto nella zona del tallone. Non ha una lamina antiperforazione. Questo tipo di scarpe antinfortunistiche sono indicate per chi non corre particolari rischi per la pianta del piede come, ad esempio, magazzinieri, operatori alberghieri e dell’industria alimentare.
Le caratteristiche delle calzature antinfortunistiche con certificazione S2 sono del tutto simili a quelle afferenti alla tipologia S1 (non c’è protezione per la pianta del piede), ma hanno una tomaia in pelle o, comunque, in materiali impermeabili. I rivestimenti di queste scarpe sono solitamente in nabuk, fiore o anche scamosciate ma con un trattamento idrorepellente che le renda ugualmente impermeabili. Le S2 sono indicate per chi lavora a contatto con liquidi di vario genere.
Aumentando il livello di sicurezza troviamo le scarpe infortunistiche più comuni, dette S3 ma anche S1P e S2P, che hanno le caratteristiche delle già descritte calzature S1 e S2, ma dotate di lamina antiperforazione. Lamina che può essere in acciaio, ma anche in tessuto e kevlar.
Le scarpe antinfortunistiche che hanno ottenuto la certificazione S4 e S5 sono, in realtà, più propriamente stivali, impermeabili al 100%. Gli stivali con certificazione S4 hanno le stesse caratteristiche delle scarpe S2, mentre quelli con certificazioni S5 quelle delle calzature S3. Si tratta di stivali generalmente usati nei cantieri e nelle aree portuali.
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