Continuano le preziose pubblicazioni di Lorenzo Ortolani e Cristiano Giavedoni che ancora una volta ci fanno entrare nel mondo dei paranchi e dei motori. Questa volta il tema che tratta Giavedoni è quello della vita di un motore e cioè quando arriva il tempo per la sua rottamazione.
Ricordo che l'articolo è apparso sulle pagine della rivista BackStage edita da Tecniche Nuove che ringrazio per la disponibilità nell' avermi autorizzato a pubblicare la loro ricerca.
L'articolo originale è comunque visionabile al seguente Link
Aspettativa di vita di un
paranco a catena
Da redazioneTN -
ott 30, 2015
di Cristiano Giavedoni
Tempo feci
una chiacchierata con il titolare di un service – proprietario di diverse
centinaia di paranchi elettrici a catena – circa un incidente che gli capitò.
Mi disse che durante un’installazione, parte del meccanismo di sollevamento
della macchina si ruppe e vi fu il rilascio sia del carico sospeso che parte
della macchina di sollevamento stessa.
Fortunatamente non ci furono morti o feriti e quindi la faccenda fu risolta in sede di risarcimento danno fra avvocati e assicurazioni; comunque il fatto in quanto tale preoccupò moltissimo il proprietario del service tanto che iniziò a dubitare della sicurezza di quel determinato tipo di macchinario di sollevamento.
Fortunatamente non ci furono morti o feriti e quindi la faccenda fu risolta in sede di risarcimento danno fra avvocati e assicurazioni; comunque il fatto in quanto tale preoccupò moltissimo il proprietario del service tanto che iniziò a dubitare della sicurezza di quel determinato tipo di macchinario di sollevamento.
I primi accertamenti
tecnici rilevarono che ci fu un errore di assemblaggio di un elemento del
meccanismo di sollevamento; ciononostante il noleggiatore si lamentava del
fatto che poiché la macchina era “garantita a vita”, tali episodi non sarebbero
dovuti succedere mai: in nessuna circostanza.
Alla
domanda: “La garanzia a vita – secondo lei – a quale “vita” si riferisce: alla
sua o a quella della macchina?” il titolare del service fu colto di sorpresa.
Qui mi resi conto che in realtà costui, e forse molti altri, non si erano mai
domandati quanto lunga fosse l’aspettativa di vita di un paranco a catena.
Gli
apparecchi di sollevamento sono progettati e costruiti per lavorare in piena
sicurezza per un determinato tempo, e tale tempo è la funzione delle ipotesi
fatte durante la progettazione dell’apparecchio di sollevamento stesso.
Il
meccanismo di sollevamento di un paranco elettrico viene dimensionato perché
sia affidabile durante tutto l’arco di utilizzo della macchina, perché resista
alle sollecitazioni durante la fase di utilizzo, a quelle prevedibili dovute ad
un uso presumibilmente scorretto della macchina ed alla fatica relativa ai
cicli di carico.
In genere
macchine ed accessori di sollevamento devono essere progettati e costruiti per
sopportare i sovraccarichi applicati nelle prove statiche e dinamiche senza
presentare deformazioni permanenti né disfunzioni manifeste.
Queste prove
sono conosciute a molti visto che eseguite anche durante la manutenzione
ordinaria della macchina, mentre non molti sanno che i paranchi elettrici a
catena sono progettati e costruiti in modo tale da avere un periodo di
funzionamento sicuro (safe working period – SWP) riferito ai gruppi di utilizzo
specificati nelle tabelle FEM 9.511 e ISO 4301.
Il gruppo di
utilizzo di un paranco determina la durata teorica della vita della macchina –
il suo periodo di funzionamento sicuro – mentre il calcolo della sua
utilizzazione stabilisce – se mi viene passato il termine – la sua età
teorica.
Al termine
del periodo di funzionamento sicuro, una macchina esaurisce la capacità di
funzionare in base ai presupposti applicati durante la fase di progettazione e
raggiunge la fine del suo esercizio.
Un famoso
adagio Tedesco recitava “Alles hat ein Ende nur die Wurst hat zwei”. Tutto
ha una fine, solo le salsicce ne hanno due.
Gruppi di utilizzo: l’aspettativa di vita di un
paranco.
Un paranco a
catena nuovo di fabbrica riporta nel manuale d’istruzione e nei dati di targa
la classe FEM o ISO di appartenenza.
Le classi
FEM riguardanti i gruppi dei meccanismi più comunemente noti nell’ambito
dell’intrattenimento sono 1Bm, 1Am, 2m.
Cosa
significano queste classi FEM e che cosa rappresentano?
Un paranco che ha una classe FEM 1Bm, ha un’utilizzazione teorica calcolata (Dh)di 400 ore con Km4.
Semplifichiamo:
Teorizzando che il paranco con classe FEM 1Bm sia utilizzato prevalentemente con carico molto alto, vicino o uguale alla sua portata massima, la macchina finirà la sua vita teorica dopo 400 ore di utilizzo.
Un paranco che ha una classe FEM 1Bm, ha un’utilizzazione teorica calcolata (Dh)di 400 ore con Km4.
Semplifichiamo:
Teorizzando che il paranco con classe FEM 1Bm sia utilizzato prevalentemente con carico molto alto, vicino o uguale alla sua portata massima, la macchina finirà la sua vita teorica dopo 400 ore di utilizzo.
La classe
1Am ha un’utilizzazione teorica calcolata di 800 ore con Km4 mentre
la classe 2m raggiunge le 1600 ore con Km4
Quindi
l’aspettativa di vita di un paranco a catena non è una previsione teorica che
spetta al proprietario della macchina, ma è un dato stabilito a priori dal
fabbricante e corrisponde ad un preciso valore dichiarato.
Dal numero di serie del paranco a catena di cui si parlava qui sopra, il titolare del service verificò che la macchina aveva 17 anni di vita ma ahimè il paranco non aveva né libretto d’uso né registrazione del calcolo dell’utilizzazione teorica D.
E di questo ne parleremo nel prossimo capitolo.
Dal numero di serie del paranco a catena di cui si parlava qui sopra, il titolare del service verificò che la macchina aveva 17 anni di vita ma ahimè il paranco non aveva né libretto d’uso né registrazione del calcolo dell’utilizzazione teorica D.
E di questo ne parleremo nel prossimo capitolo.
Prima
asserzione: La vita di un paranco elettrico a catena, ovvero il suo periodo di
funzionamento in piena sicurezza, è stabilito dalla classe FEM o ISO riportata
nel manuale d’uso e nei dati di targa.
1Bm = 400
ore
1Am = 800
ore
2m = 1600
ore
Utilizzazione teorica D: come si stabilisce l’età
effettiva di un paranco?
La vita
media di un cane si aggira fra i 10 e i 14 anni, la vita di un cavallo fra i 25
e i 30 anni, quella di un uomo fra i 75 e i 90 anni.
La vita
media di un paranco con classe 1Bm è di 400 ore.
Stabilire l’età di un essere umano – ai fini di comprendere l’aspettativa di vita rimasta – è un impresa abbordabile; a livello teorico è possibile individuare l’età di una persona dai connotati esterni, dalla voce e da altri riferimenti visivi.
Stabilire l’età di un essere umano – ai fini di comprendere l’aspettativa di vita rimasta – è un impresa abbordabile; a livello teorico è possibile individuare l’età di una persona dai connotati esterni, dalla voce e da altri riferimenti visivi.
Per le
macchine la cosa diventa più complicata.
I paranchi
che lavorano in ambiente industriale vengono utilizzati giornalmente per brevi
cicli di funzionamento, montano catene che raramente superano i 7/9 metri di
lunghezza e passano buona parte della loro vita appesi allo stesso punto di
sospensione.
Nell’ambito dello spettacolo i paranchi invece sono utilizzati a periodi alterni, in condizioni molto differenti, in applicazioni spesso all’aperto, montano catene che raramente sono inferiori ai 18/20 metri di lunghezza e passano buona parte della loro vita in bauli che vengono trasportati attraverso mezzi su gomma per migliaia di chilometri.
Nell’ambito dello spettacolo i paranchi invece sono utilizzati a periodi alterni, in condizioni molto differenti, in applicazioni spesso all’aperto, montano catene che raramente sono inferiori ai 18/20 metri di lunghezza e passano buona parte della loro vita in bauli che vengono trasportati attraverso mezzi su gomma per migliaia di chilometri.
Un paranco
nell’ambiente dello spettacolo invecchia da fuori verso dentro, mentre
nell’ambito industriale invecchia da dentro verso fuori.
Capita spesso di vedere paranchi industriali – all’apparenza ancora nuovi – con centinaia di ore di lavoro alle spalle e prossimi alla fine del periodo di lavoro in sicurezza, e paranchi utilizzati nello spettacolo che sembrano malandati e molto usurati nonostante abbiano fatto poche ore di effettivo lavoro.
Capita spesso di vedere paranchi industriali – all’apparenza ancora nuovi – con centinaia di ore di lavoro alle spalle e prossimi alla fine del periodo di lavoro in sicurezza, e paranchi utilizzati nello spettacolo che sembrano malandati e molto usurati nonostante abbiano fatto poche ore di effettivo lavoro.
Il paranco
del service di cui prima accennavo, fu costruito 17 anni prima che manifestasse
il guasto.
Nonostante
la macchina avesse eseguito ispezioni e manutenzioni periodiche correttamente
riportate, quello che mancava fu la documentazione sull’utilizzazione periodica
D e la sua registrazione del modo di utilizzo.
In base alla
FEM 9.755 ci sono tre tipologie di registrazione del modo d’utilizzo di una
macchina di sollevamento:
a) Registrazione attraverso strumenti.
a) Registrazione attraverso strumenti.
b)
Documentazione e contatori appropriati
c)
Documentazione senza contatori appropriati.
La
registrazione attraverso strumenti, consiste nel registrare il reale utilizzo del
paranco (quanti minuti/ore funziona al giorno) e a quali sollecitazioni è
sottoposto (che carico solleva).
In molti casi si registrano anche altri dati, come il voltaggio della corrente erogata, la corrente assorbita, la temperatura del motore e via dicendo.
In molti casi si registrano anche altri dati, come il voltaggio della corrente erogata, la corrente assorbita, la temperatura del motore e via dicendo.
In questo
caso si utilizza un coefficiente f = 1.0
Nella Documentazione
con contatori appropriati, la macchina è fornita di un contatore che
registra le corse e i tempi di lavoro, ma le sollecitazioni (il carico di volta
in volta sollevato) viene solamente documentato rispetto allo spettro di carico
da Km1 a Km4, (vedi Tabella)
In questo caso si utilizza un coefficiente f = 1.1
In questo caso si utilizza un coefficiente f = 1.1
Nella Documentazione
senza contatori appropriati, L’utilizzatore documenta le condizioni di
sollecitazione e le ore di funzionamento rispetto allo spettro di carico da Km1
a Km4 senza utilizzare contatori.
In questo
caso si utilizza un coefficiente f = 1.2
Come si
contano le ore di utilizzo?
Poniamo il
caso di un paranco con portata da 1000 kg , velocità di 4m/min e classe FEM
1Bm.
Dati di registrazione dell’utilizzo:
Dati di registrazione dell’utilizzo:
Il paranco
solleva 250kg per un periodo di 5 minuti (20m di corsa).
250kg corrispondono
al 25% della capacità di portata mentre 5 minuti di corsa corrispondono a 1/12
di ora, quindi a 0.084 di un ora.
Kmi
e’ lo
spettro di carico reale relativo, (pieno carico, mezzo carico, un quarto di
carico, un ottavo di carico)
Ti sono le ore di lavoro effettive
durante ogni periodo tra le ispezioni.
f e’ il coefficiente dipendente dal
modo di registrazione dei dati
S rappresenta l’utilizzazione reale.
La formula
da utilizzare e’ S = Kmi * Ti * f
(tratta da FEM 9.755)
Nel caso
specifico noi avremo:
Kmi = Km2 = 0.25 (250kg
equivalgono al 25% della portata = 0.25 = Km2)
Ti = 0.084
Tipo di registrazione
Registrazione
attraverso strumenti
S = Kmi * Ti
* f corrisponde a 0.25 * 0.084 * 1 = 0.021 ore di utilizzo.
Documentazione
con contatori appropriati
S = Kmi * Ti
* f corrisponde a 0.25 * 0.084 * 1.1 = 0.023 ore di utilizzo.
Documentazione
senza contatori appropriati
S = Kmi * Ti
* f corrisponde a 0.25 * 0.084 * 1.2 = 0.025 ore di utilizzo.
Se il
paranco facesse due cicli di lavoro come quelli da esempio qui sopra riportato,
per due volte a settimana, la macchina utilizzerebbe fra le 4.3 e le 5.2 ore di
lavoro annue e l’aspettativa di vita del paranco sarebbe di circa 77 anni.
Se il carico
sollevato (Kmi) fosse invece di Km4 –
ovvero pieno carico – per lo stesso numero di cicli di lavoro, per lo stesso
numero di giorni all’anno, l’aspettativa di vita (il periodo di funzionamento
sicuro) scenderebbe a 19 anni
Seconda
asserzione: Per un paranco a catena, il tempo di vita trascorso è il prodotto
del carico sollevato moltiplicato per il tempo di sollevamento e
declassato dal metodo utilizzato per registrare l’operazione.
La somma di
tutte le operazioni di sollevamento ne determina l’età.
Nella vita reale, le cose sono ben diverse
Il service
che ebbe l’incidente di cui parlavo, come molti suoi colleghi del resto, non
tenne traccia durante gli anni di alcun tempo di sollevamento ne dei relativi
carichi sollevati.
Pochi,
pochissimi lo fanno.
La FEM 9.755
contempla il caso di registrazione del modo di utilizzo a posteriori e per i periodi
di utilizzo senza conoscenza del modo di servizio fornisce una formula di
calcolo che tutti possono adottare.
S* = 1,5 * 0,25 * 1 * 250 *
numero di anni, dove S* corrisponde all’utilizzazione parziale reale (in
ore di utilizzo).
Ricordiamo
che il paranco che ebbe la rottura dell’elemento parte del meccanismo di
sollevamento aveva 17 anni di vita.
Quindi:
S* = 1,5 * 0,25 * 1 * 250 *
17
S* = 1593 e
spiccioli
Se il
paranco fosse stato di classe 1Bm – equivalente a 400 ore di utilizzo in piena
sicurezza – la macchina teoricamente sarebbe dovuta essere stata ritirata
dal mercato da 13 anni.
Credo che
sarebbe stato possibile negoziare un periodo presunto di funzionamento pari a 1
ora al giorno per 125 giorni all’anno, ma anche il quel caso il risultato non
avrebbe dato esiti migliori:
S* = 1,5 * 0,25 * 1 * 125 *
17
S* = 796 e
spiccioli
Ogni paranco
elettrico a catena, che opera nel territorio Europeo, sprovvisto di
documentazioni relative al tempo ed il carico di utilizzo, ha una vita media
stimata non superiore ai 10 anni di vita.
La Direttiva Macchine 2006/42/EC obbliga un
costruttore a mantenere il fascicolo tecnico relativo alla macchina – la
Dichiarazione di conformità – per un periodo non superiore ai dieci anni
dall’ultima data di fabbricazione del relativo modello. (Allegato II, parte C)
Dopo tale
periodo di tempo, il fabbricante non solo non è tenuto a fornire al
proprietario della macchina copia del manuale di istruzioni e della
dichiarazione di conformità, ma è anche esonerato dal fornire spiegazioni circa
il progetto costruttivo della macchina.
Al termine
del periodo di funzionamento in piena sicurezza un paranco deve subire una
revisione straordinaria che nulla ha a che vedere con le normali manutenzioni e
revisioni periodiche ordinarie.
Il paranco
che ebbe l’incidente, dopo 17 anni di buon servizio, era di classe FEM 1Am.
Dopo 800 ore stimate di utilizzo in piena sicurezza, aveva terminato di essere – indipendentemente dalla volontà del fabbricante – … una macchina sicura.
Dopo 800 ore stimate di utilizzo in piena sicurezza, aveva terminato di essere – indipendentemente dalla volontà del fabbricante – … una macchina sicura.
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