mercoledì 22 aprile 2015

Gli infortuni nel settore dello spettacolo


Nel 2010 gli infortuni sul lavoro in Italia sono stati circa 800.000, con un costo stimato dall’INAIL di circa 24 miliardi di euro. Il costo medio di un singolo incidente è pari a 30.000 euro, equivalente allo stipendio lordo di un lavoratore medio. Se si riuscisse a ridurre anche solo del 25% il numero degli infortuni, si potrebbero creare fino a 200.000 nuovi posti di lavoro.

Investire in sicurezza conviene: per ogni euro investito si ottengono 2,2 euro di ritorno economico, come evidenziato al Convegno mondiale sulla sicurezza e salute sul lavoro organizzato da ILO e ISSA a Istanbul il 22 settembre 2011.

La mancanza di sicurezza sul lavoro rappresenta non solo un grave danno umano, ma anche un rilevante costo economico e sociale. Infortuni e malattie professionali incidono infatti per oltre il 3% del PIL nazionale, cioè più di 50 miliardi di euro. Di questa cifra, circa metà è a carico di INAIL e del sistema sanitario regionale, mentre l’altra metà grava sulle imprese interessate, sotto forma di perdita di produzione, danni a strutture o materiali, insoddisfazione dei clienti, danno d’immagine, spese legali e oneri giudiziari.

Ridurre i costi legati alla non sicurezza può quindi rappresentare per le imprese italiane un’importante opportunità per recuperare competitività.

L’INAIL sostiene economicamente le aziende che investono nel miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei propri lavoratori attraverso vari strumenti. Ad oggi, l’Istituto ha messo a disposizione oltre 1 miliardo di euro per incentivare il superamento degli standard minimi di sicurezza previsti dalla legge. Tra questi strumenti vi è il Modello OT24, che consente alle imprese di ottenere uno sconto sul premio assicurativo attraverso l’adozione volontaria di Sistemi di Gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, conformi alle linee guida definite negli accordi istituzionali.

Dopo questa premessa, vediamo i dati relativi al settore dello spettacolo. Il Dott. Tommaso De Nicola, Vice Direttore centrale prevenzione INAIL, riporta per il quinquennio 2009-2013 i seguenti dati:

  • Nel 2013 sono state denunciate 518 denunce di infortunio, di cui l’89% riguardava eventi accaduti sul luogo di lavoro e l’11% in itinere.

  • Complessivamente, le denunce INAIL nel settore sono diminuite del 9% rispetto al 2012 e di quasi il 20% rispetto al 2009, evidenziando una riduzione di circa un quinto in cinque anni.

  • I casi mortali denunciati sono stati 8 nel quinquennio.

  • Il 75% degli infortuni non ha causato menomazioni permanenti, mentre solo il 2% ha comportato una menomazione con invalidità pari o superiore al 16%, condizione che consente l’apertura diretta della pratica di costituzione.

Analizzando le modalità di accadimento (variabile ESAB) si evidenzia quanto segue:

  • La causa più frequente (variabile ESAB "deviazione", che indica la causa originaria dell’infortunio) è lo scivolamento o inciampo con caduta della persona, soprattutto cadute dall’alto, in particolare da scale.

  • Per la modalità della lesione (variabile ESAB "contatto"), i principali meccanismi sono cadute, urti o collisioni soprattutto in movimento verticale, schiacciamenti o impatti causati da oggetti in caduta.

In sintesi, la grande maggioranza degli infortuni nel settore dello spettacolo è dovuta a cadute da scale o a urti provocati da oggetti che cadono dall’alto.

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