Nel 2010 gli infortuni sul lavoro in Italia sono stati circa 800.000, con un costo stimato dall’INAIL di circa 24 miliardi di euro. Il costo medio di un singolo incidente è pari a 30.000 euro, equivalente allo stipendio lordo di un lavoratore medio. Se si riuscisse a ridurre anche solo del 25% il numero degli infortuni, si potrebbero creare fino a 200.000 nuovi posti di lavoro.
Investire in sicurezza conviene: per ogni euro investito si ottengono 2,2 euro di ritorno economico, come evidenziato al Convegno mondiale sulla sicurezza e salute sul lavoro organizzato da ILO e ISSA a Istanbul il 22 settembre 2011.
La mancanza di sicurezza sul lavoro rappresenta non solo un grave danno umano, ma anche un rilevante costo economico e sociale. Infortuni e malattie professionali incidono infatti per oltre il 3% del PIL nazionale, cioè più di 50 miliardi di euro. Di questa cifra, circa metà è a carico di INAIL e del sistema sanitario regionale, mentre l’altra metà grava sulle imprese interessate, sotto forma di perdita di produzione, danni a strutture o materiali, insoddisfazione dei clienti, danno d’immagine, spese legali e oneri giudiziari.
Ridurre i costi legati alla non sicurezza può quindi rappresentare per le imprese italiane un’importante opportunità per recuperare competitività.
L’INAIL sostiene economicamente le aziende che investono nel miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei propri lavoratori attraverso vari strumenti. Ad oggi, l’Istituto ha messo a disposizione oltre 1 miliardo di euro per incentivare il superamento degli standard minimi di sicurezza previsti dalla legge. Tra questi strumenti vi è il Modello OT24, che consente alle imprese di ottenere uno sconto sul premio assicurativo attraverso l’adozione volontaria di Sistemi di Gestione per la salute e sicurezza sul lavoro, conformi alle linee guida definite negli accordi istituzionali.
Dopo questa premessa, vediamo i dati relativi al settore dello spettacolo. Il Dott. Tommaso De Nicola, Vice Direttore centrale prevenzione INAIL, riporta per il quinquennio 2009-2013 i seguenti dati:
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Nel 2013 sono state denunciate 518 denunce di infortunio, di cui l’89% riguardava eventi accaduti sul luogo di lavoro e l’11% in itinere.
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Complessivamente, le denunce INAIL nel settore sono diminuite del 9% rispetto al 2012 e di quasi il 20% rispetto al 2009, evidenziando una riduzione di circa un quinto in cinque anni.
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I casi mortali denunciati sono stati 8 nel quinquennio.
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Il 75% degli infortuni non ha causato menomazioni permanenti, mentre solo il 2% ha comportato una menomazione con invalidità pari o superiore al 16%, condizione che consente l’apertura diretta della pratica di costituzione.
Analizzando le modalità di accadimento (variabile ESAB) si evidenzia quanto segue:
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La causa più frequente (variabile ESAB "deviazione", che indica la causa originaria dell’infortunio) è lo scivolamento o inciampo con caduta della persona, soprattutto cadute dall’alto, in particolare da scale.
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Per la modalità della lesione (variabile ESAB "contatto"), i principali meccanismi sono cadute, urti o collisioni soprattutto in movimento verticale, schiacciamenti o impatti causati da oggetti in caduta.
In sintesi, la grande maggioranza degli infortuni nel settore dello spettacolo è dovuta a cadute da scale o a urti provocati da oggetti che cadono dall’alto.
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