venerdì 17 aprile 2015

Le complessità nell'elaborazione del Decreto Palchi

Al convegno organizzato da ASSOMUSICA, svoltosi a Roma il 12 marzo 2015, si è discusso del tema della sicurezza nello spettacolo.
Giancarlo Marano, Direttore dell’Ufficio II “Qualità negli ambienti di lavoro e di vita, radioprotezione” del Ministero della Salute, ha affrontato la questione della complessità del settore dello spettacolo e della conseguente esigenza di semplificazione normativa.

Secondo Marano, la complessità del settore impone un profondo ripensamento delle strategie e delle modalità con cui si intende la sicurezza. L’allestimento dei grandi eventi musicali presenta, infatti, criticità rilevanti in termini di tutela della salute e sicurezza, che non possono essere separate dagli aspetti organizzativi e strutturali. Tali eventi, infatti, devono essere realizzati in tempi molto ristretti, in spazi non sempre pienamente idonei, e comportano un’elevata concentrazione di lavoratori e un massiccio afflusso di pubblico, che a sua volta deve essere tutelato.

Il lavoro svolto sull’elaborazione del cosiddetto Decreto Palchi ha avuto come obiettivo proprio quello di intervenire su una normativa complessa, semplificandola a partire da esigenze organizzative e strutturali intrinseche a questo tipo di manifestazioni. Tali esigenze costituiscono veri e propri fattori di rischio, spesso elevati.

Marano sottolinea come la scelta di semplificare potesse, in apparenza, sembrare un arretramento. In realtà, è stata un’azione necessaria e mirata a snellire una burocrazia che non risultava funzionale alla reale tutela della sicurezza. L’obiettivo è stato rendere strumenti come il POS (Piano Operativo di Sicurezza) e il PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento) realmente utili, pratici, essenziali ed efficienti, capaci di favorire una gestione più efficace dei rischi.

Questi strumenti devono supportare un approccio di gestione del rischio programmata, che non può prescindere da comportamenti corretti da parte di tutti gli attori coinvolti. Centrale, in tal senso, è il ruolo del fattore umano, elemento imprescindibile nella prevenzione. È quindi fondamentale che il comportamento umano venga previsto, indirizzato e gestito all’interno di un modello strutturato di organizzazione e gestione del rischio.

Tale strategia è la medesima adottata dal Ministero della Salute nell’elaborazione del Piano Nazionale della Prevenzione, che mira a introdurre elementi di praticità e semplicità nel sistema dei controlli, mantenendo al contempo una visione moderna e coerente con l’attuale concetto di prevenzione.



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